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Fioritura
creta - ottobre 2019
Potrei dirti che la gioia è guardarti. Mentirei. La gioia è toccarti, accarezzarti, graffiarti, percuoterti, odorarti, allisciarti, picchiettarti, perforati e risanarti, togliere aggiungere e ricominciare. Sentire che nel processo parti di te si attaccano a me, e che anche tu, mi tocchi, mi accarezzi, mi resisti, mi percuoti, mi odoori, mi allisci, mi picchietti, mi avvolgi e mi abbandoni, togliamo aggiungiamo e ricominciamo.
Ma più che mai, la mia gioia è poterti chiamare con il tuo nome.
Questi fiori di creta, ancora morbidi e malleabile, ancora potenzialmente mutevoli, giacciono su un piano, accostati per caso, uniti per sempre. Ogni forma derivante da un trauma che li ha resi unici, forti, definiti, riconoscibili.
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